5,0 sur 5 étoiles
Molto buono per la riversione dei vinili, economico e ben fatto... peccato per i controlli del gain!
Commenté en Italie 🇮🇹 le 18 mars 2022
Piccola storia triste, con apparente lieto fine. Innanzitutto vi illustro l'esigenza, ossia quella di digitalizzare un segnale analogico generoso evitando saturazioni/distorsioni e disturbi elettronici indesiderati, tipici dei dispositivi ADC con uscita USB: il mio impianto è composto da un giradischi Rega P3 con testina Exact (Output: 6.8 - 7.2 mV), attualmente collegato, per comodità di cablatura, a un pre-phono Fono Mini A2D. Non sono interessato, almeno al momento, alle funzioni di registrazione via microfono o strumentazione musicale, pertanto in questa mia non affronterò nessuno dei due argomenti.
Nell'ordine, sono passato dalla scheda audio del mio computer, un'anzianotta e ancora decente Asus Xonar D2X, all'uscita USB del Rega Fono Mini A2D, deviando, per qualche minuto, su di un Tascam DR-05X portatile. Attraverso la Xonar, per anni ho felicemente riversato da un piatto Rega P2 munito di Audio-Technica AT440MLb (Output: 4mV), decisamente più quieta rispetto all'attuale in uso: passando alla britannica e corposa Exact, ho da subito riscontrato un problema di sovrasaturazione dell'ingresso in linea della sound card, la quale, nonostante i tentativi di regolazione del volume di registrazione, proponeva delle forme d'onda fortemente troncate. Sono quindi atterrato su quella che, all'apparenza, sembrava la soluzione più logica, rimanendo in casa Rega e acquistando il minuto e promettente Fono Mini A2D, con la sua uscita USB munita di controllo di guadagno (gain): volendo chiudere un occhio sull'esiguo sample rate (max: 48000 Hz), il device si è da subito comportato in modo alquanto ballerino, proponendo spesso uno fischio/disturbo presente a prescindere dai cablaggi e anche a giradischi scollegato, quindi prodotto dall'hardware, che superava di gran lunga il background noise e i passaggi più quieti di alcuni vinili (es.: musica classica), andando così a rovinare la maggior parte delle riversioni. Non essendo in grado di definire la causa del problema, con molta probabilità da inputare all'esemplare uscito dalla fabbrica già non funzionante, dopo mesi di registrazioni venute bene e momenti di mancata possibilità di utilizzo, spinto da alcune recensioni positive ho provato ad affidarmi a un registratore portatile economico, il Tascam DR-05X, confidando nella sua totale indipendenza dai collegamenti informatici "di troppo": anche in questo caso, al pari se non peggio della Xonar D2X, il segnale in ingresso è risultato eccessivamente potente per lo scarso gain range a disposizione, mandando il povero Tascam, nonostante le regolazioni del caso, in immediata sovrasaturazione.
Col piglio di chi in parte si è già arreso e si è amaramente deciso a relegare la sfera vinilica al solo ascolto casalingo, ho nuovamente spulciato la rete in ricerca di una soluzione, imbattendomi dunque in alcuni entusiasti della Focusrite Scarlett 2i2, presentata come valida alternativa economica per i nostri tanto agognati "needle drop". Speranzoso, mi sono rivolto a quest'ulteriore ADC USB e ho ricevuto questa bella scatolina, dal peso non eccessivo e al contempo importante. Collegata al computer, il sistema Windows 10 l'ha immediatamente riconosciuta e sono stato in grado di registrare fin da subito, senza l'installazione di driver alcuno (per completezza, consiglio comunque di seguire l'installazione del parco software dedicato, cosa che farò io stesso a breve): ho quindi collegato l'uscita del Fono Mini A2D con due connettori RCA che finiscono, all'interno della Scarlett, con altrettanti jack da 6,3 mm (badate bene, non esiste un ingresso stereofonico, ma solo due monoaurali). Senza agire sui comandi audio del sistema operativo, ho lanciato la registrazione e ho fatto partire un disco mix da 12'' pollici a 45 giri, un brano della vecchia guardia R&B da me solitamente utilizzato per regolare il tetto massimo ed evitare così di andare in clipping, regolando i potenziometri frontali fino a raggiungere i valori desiderati: ed ecco che arriviamo alla più grande pecca del prodotto, ossia i knob di guadagno, i quali purtroppo sono privi di dentellature, posizioni obbligate o trattini di riferimento e devono essere quindi regolati a occhio (l'ideale sarebbe munirsi di cartoncino, se siete pratici del fai-da-te) oppure tramite software, affinché raggiungano un livello estremamente similare, quasi (e non) esatto. Starò esagerando direte voi, probabilmente avete anche ragione: in fondo, ogni dispositivo di riproduzione e registrazione, per quanto accurato sia, ha sempre un sottile margine di errore sul bilanciamento dei canali considerato accettabile, a cominciare proprio dai nostri adorati giradischi e dalle loro testine, ma rimango dell'idea che se il movimento dei controlli di guadagno dev'essere per forza libero, probabilmente poiché pensato in primis per la registrazione di microfoni e strumenti musicali, qualche lineetta di riferimento, per versatilità e completezza, poteva almeno essere stampata sul pannello frontale.
Bando alle ciance, passiamo alla qualità del suono. Facendo qualche rapido confronto con alcune registrazioni fatte con il Fono Mini A2D, a mio parere, quindi anche in base alla catena elettroacustica qui installata, la timbrica generale appare più propensa a supportare le frequenze medio-alte e il suono gode di maggior spaziosità e definizione, probabilmente per via dei due canali gestiti in maniera separata e a discapito delle frequenze basse, che di conseguenza risultano più velate, laddove invece il device Rega risultava più cupo e sfumato, probabilmente anche a causa delle sue limitazioni e dello scarso sampling (proverò poi a collegare il mio pre-phono principale, il più costoso Rega Fono MM MK3). Per quanto concerne il rumore di fondo, ci aggiriamo invece attorno a valori comuni più che accettabili: essendoci spazio per le regolazioni, magari giocando un po' con i controlli di guadagno e coi pannelli del sistema operativo si possono anche raggiungere numeriche ottimali, questo affinché le registrazioni risultino il più pulite possibili e separate dal naturale disturbo hardware: fortunatamente non ci sono fischi dovuti da interferenze elettroniche, il background è composto dal classico white noise tipico delle strumentazioni analogiche, quindi l'obiettivo di sbarazzarsi da sgradite interferenze è stato raggiunto!
In conclusione, se siete alla ricerca di un prodotto economico e robusto, ovviamente senza eccessive pretese audiofile, questa Focusrite Scarlett 2i2 fa al caso vostro. Attenzione, però: preparatevi ad armarvi di santa pazienza, non è esattamente quello che si definirebbe un device "plug & play"! Com'è giusto che sia, volendo la Scarlett emulare un piccolo studio, prima di dare inizio alle registrazioni dovrete concedervi il giusto tempo per studiare i suoi pochi e fondamentali settaggi e, soprattutto, per regolare ad arte i due controlli di gain, affinché l'errore di bilanciamento dei canali stereo, dovuto dalla loro mancata dentellatura, sia pressoché impercettibile.
***AGGIORNAMENTO: 20/03/2022***
Come anticipato, ho infine seguito la procedura guidata di installazione dei driver proprietari, presente nella memoria interna della Scarlett sotto forma di collegamento al sito della casa madre: la differenza sulla resa sonora è notevole e più precisamente mi riferisco alla gestione dei rumori di fondo della scheda, ora ridotti a un quasi totale silenzio. Questa miglioria mi ha inoltre consentito di sopperire alla mancata possibilità di posizionamento obbligato dei controllo di guadagno, registrando il segnale della sound card senza input collegati e misurandone le statistiche di ampiezza, raggiungendo così un risultato non preciso al 100%, vero, ma almeno matematicamente "sicuro" e più che soddisfacente. Il software Focusrite Control incluso è piuttosto basico, ma al contempo permette la selezione digitale degli input, non possibile collegando semplicemente il device al computer (da qui il problema del rumore di fondo di cui sopra, la scheda probabilmente non stava gestendo correttamente il Line In, ora chiamato "Analogue 1 + 2" e prima dell'installazione dei driver "Microfono", immettendo un white noise indesiderato nonostante la corretta amplificazione del segnale). Ultima cosa: tanto di cappello a Focusrite e al suo wizard di installazione assolutamente intuitivo, con il quale è possibile registrare il prodotto, aggiornarne immediatamente il firmware e, volendo, procurarsi un programma di registrazione.
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